venerdì 8 ottobre 2010

Nothing matters while I'm singing


Quando la testa minaccia un minimo accenno di malumore e il cuore comincia a battere più velocemente, faccio partire la musica e canto, a squarciagola, come quando ero bambina, per un sacco di volte, consecutivamente, sempre la stessa canzone finché sento che oltre ai polmoni mi si è ri-aperta anche la mente e quella nuvola nera che aleggiava sul mio spirito ha modificato la sua forma e dimensione... a quel punto ho delle visioni che traslo in parole o riprendo a fare ciò che stavo facendo prima che l'inquietudine mi bussasse o comincio ad immaginare cose che vorrei fare nel futuro più prossimo, associo colori sgargianti... canto, butto fuori qualcosa di mio che mi ritorna indietro più limpido e ricomincio il giro...

martedì 5 ottobre 2010

Le mani secche ed impolverate...


"Scimmiottare il Retrò" di Amoralias

Ci sono momenti in cui i morti sembra non siano mai esistiti.

La morte mette davvero fine a tutto ma finché non succede non è altro che retorica... è un po’ come lo scotch con cui da ragazzini tenevamo i poster ai muri. Dopo tutto questo tempo si è ingiallito e seccato, eppure ancora tiene tutto sulle pareti e quando lo stacchi ti accorgi che una volta che metti via tutto, pian piano, sbiadiscono anche i ricordi, si ingialliscono e impolveriscono come tutta la roba da rassettare, inscatolare, imbustare, buttare... tutta la roba che, prima o poi, devi portare via, e che ti lascia le mani secche e sporche...

Lo spazio che ospitava la tua vita passata diventerà, prima o poi, nuove pareti su cui si passerà una mano di vernice e si appenderanno nuovi poster che non saranno più i tuoi… e tutto sembrerà quasi che non sia  mai esistito… non sai mai se vuoi una foto che immortali tutto e che ti tenga compagnia nei giorni di pioggia o dimenticare perché la nostalgia è un po’ come la moda retrò, come le immagini in bianco e nero: evocano un tempo che, per quanto si possa scimmiottare, comunque non ritornerà… 

Non si dovrebbe mai desiderare la morte di nessuno, per quanto in vita ti facesse soffrire, perché la morte, è assenza totale, perché la sua assenza è come una domanda a cui non si ha mai risposta, malgrado si continui ad urlarla forte… 

Nello svuotare la casa già vuota di lei ho avuto la sensazione di perdere quegli oggetti che mantenevano un contatto fisico con un corpo che non c'è più. Come se svuotando la casa dei suoi oggetti materiali si svuotassero anche i miei ricordi o forse i segni tangibili che li risvegliavano.

Con la paura di perderli si risveglia il mio egoismo insoddisfatto di un abbraccio, di una voce, di un odore, di parole che non si rinnovano nell'oggi. Al calar della luna faccio a pugni col sonno e mi tiene testa fino a notte inoltrata... eppure pare che lei sia energia dentro di me e a questo non metta fine nemmeno la mia mano impolverata che non può più stringere il suo corpo stanco…