martedì 24 agosto 2010

Tacco punta, tip tap

Grey's Anatomy
Mi piacciono le serie sui medici, Dottor House e Grey's Anatomy, mi piace come uniscono la medicina alle metafore sulla vita, come le storie dei personaggi si intrecciano a quelle dei pazienti. Spesso nell'operare si perdono delle vite e segue una crisi per la quale il dottore di turno crede di non essere portato per quel mestiere o si rende conto di non reggere più alla morte, sottofondo ricorrente delle sue giornate... Poi l'amico, amante o familiare di turno gli ricorda che non deve pensare alle vite perse ma a quelle salvate, a chi siamo stati capaci di trattenere e non a chi è andato... come nella vita reale... alle volte pensiamo a chi ci ha lasciato più che a chi ci è vicino, sprechiamo più tempo a meditare sul perchè e il percome quella data persona abbia deciso di non stare più con noi che non a gioire e godere di chi invece vuole starci accanto... Perchè mai questi assurdi percorsi interiori ci fanno agire in modo contrario alla nostra felicità? Qualcuno ci ama e non gli diamo il valore che merita, qualcuno non ci ama e ne facciamo una tragedia infinita, esci con una persona non ti richiama più o dopo poche volte la cosa non ingrana e subito ci si inizia a fare mille domande, cosa avrò che non va, cosa avrò fatto che lo ha allontanato o non lo ha avvicinato? Quella parola era di troppo o c'era bisogno di una parola in più? Chiamo-non chiamo, vado-non vado, ore e ore a meditare su quale possa essere la cosa giusta o sbagliata... per qualcuno che forse nemmeno ci vede... e la cosa peggiore è che noi agiamo nella stessa maniera verso altri... tacciamo di cecità  il prossimo mentre indossiamo occhiali scuri... quanto sarebbe tutto più facile, leggero se eliminassimo chi non ci degna di nessuna attenzione e dedicassimo tutti i  nostri sguardi a chi li ricambia... se lasciassimo andare la pecorella smarrita (per sua diretta volontà per giunta) per coccolare le 99 rimaste saremmo forse meno cupi e soli? In fondo non siamo dei pastori che devono convertire alla causa dell'amore chi abbandona il gregge  ma dei ballerini di tip tap che devono cercare di mantenere il ritmo per non cadere. coordinarsi e seguire la musica... tacco punta tacco punta...



1 commento:

  1. Amico del Bianconiglio29 agosto 2010 alle ore 19:00

    Già...il tip tap... tacco punta...inciampi, ti rialzi... ancora tacco punta ... beh non siamo tutti Fred Aster eh?:)
    è vero che siamo proprio ciechi a volte... forse...dipende tutto dall'insicurezza che ci spinge a porci mille domande...o dall'orgoglio che ci fa intestardire su persone e cose che non dovremmo degnare più d'interesse... o forse un po' l'una e un po' l'altra...in ogni caso la maggior parte del tempo si guarda sempre nella direzione sbagliata...tsk...

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