domenica 17 settembre 2017
Il silenzio
Oggi è una di quelle giornate in cui non c'è molto da dire, che deve solo passare, finire. C'è tanto odio e una pietra che rotola nello stomaco da un'organo all'altro, speriamo solo rotoli giù, se raggiungesse cuore e cervello chissà che mostro ne verrebbe fuori. Chi lo sa. Nessuno sa mai niente, nessuno ti dice mai niente, nulla viene spiegato, giustificato, analizzato, detto, archiviato. Tutti vogliono che tu dimentichi senza spiegare, tutti vogliono essere perdonati senza chiedere scusa sinceramente, tutti vogliono capiti senza parlare. Alla fine che importanza ha se piove o fa bel tempo, se esci o stai a casa, se spendi o risparmi, se parli o stai zitto. Tutto e tutti evaporano e chi vuoi che resti se ne va, e se ne va proprio perchè vuoi che resti. E se ne va per andare da qualche altra parte e allora l'andare diventa ritorno in un'altra strada che non è quella di casa tua, che non è mai la mano che bussa alla tua porta o la parola detta per le tue orecchie, o la mano per la tua mano. E poi chissà quand'è che sei tu a tornare a casa tua. Perchè tu stai lì e mi guardi e sospiri ma non hai parole. E allora forse per me l'amore era silenzio o parole sciocche dette per coprirlo, ma le parole sciocche il più delle volte mi annoiano quindi non mi resta che il silenzio. E tu dicevi che non ti dava fastidio però ti mancava lo stress della confusione. E allora tu diventi come lui, qualcuno che non conosco perchè con me non ci parlava mai ma da cui pretendevo amore per imparare l'amore così che tu mi avresti amato. E invece no, tutti mi guardavano in silenzio o dicevano sciocchezze o urlavano brutture. E allora forse è meglio il silenzio così almeno non peggioriamo quello che è già irreparabile, tanto prima o poi silenziosamente l'oggi se ne va e lascia spazio al domani.
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