C'era una volta una leoncina con gli occhi grandi grandi e una criniera folta e ribelle. La leoncina era nata sana e sprizzava gioia e sorrisi, era empatica, chiacchierona ed esuberante. Parlava con tutti e non aveva paura di dire ciò che pensava. Viveva nella giungla con nonna iena, mamma formica e fratello orsetto. Papà fantasma appariva di tanto in tanto, quando la domenica era libero da impegni presi con gli amici cicale. Mamma formica era laboriosa e si prendeva cura di orsetto, leoncina e nonna iena ma alle volte si trasformava in mamma pecora perchè nonna iena la influenzava facendole credere che era debole. Leoncina ed orsetto giocavano insieme e quasi sempre finivano per litigare. Orsetto non sapeva parlare tanto bene e quando era frustrato voleva risolvere la lite con la violenza fisica. Finiva sempre per attaccare leoncina che si difendeva perchè era una guerriera con uno spirito forte, ma orsetto era più grosso e robusto e vinceva sempre nella lotta fisica. Allora leoncina cominciava a ruggire e ruggire per attirare l'attenzione di mamma formica e nonna iena, le quali mettevano fine alla lite in un clima di confusione e strilla. Nonna iena e mamma pecora prendevano sempre le parti di orsetto, la prima diceva che leoncina era una strega, la seconda era infastidita dal suo ruggire continuo. Quando leoncina faceva notare che lei era quella che aveva ricevuto le botte e che era la parte lesa alla quale non era stato fornito nessun aiuto o risarcimento, mamma pecora con vocina tenera e che non avrebbe intimorito nemmeno le sue amiche zanzare, diceva ad orsetto che non doveva essere violento perchè leoncina era più piccola e meno forte fisicamente. Orsetto ignorava completamente la sua autorità. Mamma pecora e nonna iena raramente difendevano leoncina e davano sempre ragione ad orsetto. Papà fantasma era troppo impegnato ad infestare le case vuote per difendere leoncina. Leoncina continuava a combattere e ruggire e provava a vincere da sola con i mezzi che aveva. Col passare del tempo capì che le mamme pecora e le nonne iena preferiscono inconsapevolmente gli orsetti e li trattano meglio perchè sono meno esuberanti, meno entusiasti, più silenziosi ma sopratutto perchè sono blu. Si rese conto che i fantasmi non ci sono mai quando ti servono e che le leoncine rosa, forti e guerriere, subiscono ingiustizie e tutti vogliono sovrastarle e ridimensionarle con sberle e parole cattive. Un giorno leoncina si svegliò, non voleva più parlare con tutti e non sorrideva più tanto spesso. Si guardò alla specchio e vide un topino, provò a ruggire e non ci riuscì. Sentì il topino squittire. Nonna iena, mamma pecora e papà fantasma avevano perso. Leoncina non ruggiva più felice, ora piangeva ma nessuno di loro sapeva consolarla. Allora decise di tacere perchè loro non potevano capire come si sente una leonessa nella pelle di un topo. Topina cominciò ad ascoltare il vasto silenzio che sapeva di perdita e di assenza e sentì un rumore assordante. Ascoltò con più attenzione, era il suo cuore che batteva troppo forte per un corpo così piccolo. Dottor elefante disse che era malata e aveva bisogno di cure e di un cuore più piccolo, adatto alle sue dimensioni reali. Topina aveva troppo cuore e provava paura ed ansia all'idea di ricevere un cuore che non era il suo. L'avevano già privata del suo corpo, non voleva perdere anche il suo cuore. Si arrovellò in cerca di una soluzione per mesi ma i mesi divennero anni. Finchè una notte si svegliò e capì che il suo cuore batteva troppo forte perchè era un topino con un cuore da leone. E leoncina da un luogo remoto in cui si era persa e nascosta sussurrò "topina resisti, tornerò e non sarai più sola".
Nessun commento:
Posta un commento