mercoledì 14 luglio 2010

Dove voglio...

E la nave va di Federico Fellini
Me ne vado un fine settimana a Bologna la dotta, non ci sono mai stata, un'amica per il momento è lì e mi invita mercoledì in tarda mattinata, colgo subito l'occasione per muovermi, giovedì mattina ho già organizzato tutto, sono un'agenzia di viaggi mancata io, biglietti, valigia, percorsi, tragitti, autobus... la mia mente è una mappa, quando si tratta di portarla altrove ritrova tutta la fantasia e il vigore corporeo che ha perso in questi mesi... e poi ho sempre avuto una voglia matta di vedere questa cttà, mi ha sempre ispirato, ma stavolta non voglio fare la viaggiatrice alle ricerca della conoscenza della storia della cultura e delle tradizioni... voglio rilassarmi, staccare, non pensare a nulla, ricaricarmi... e così faccio, tutto quello che incontriamo per caso mi incuriosisce e cerco di carpirne la storia ma non voglio piani prestabiliti... passeggiamo, guardiamo le vetrine, entriamo nei negozi, in un paio di chiesette, camminare sotto i portici è così affascinante e ripara anche un po' dal caldo bestiale di questi giorni... aperitivo in un baretto vicino l'università, è entusiasmante vedere tutti questi giovani che passeggiano, chiacchierano, in piedi, per terra, sui prati, sulle panche, gente in bici, signore anziane che sono più arzille e vivaci di bambini di 10 anni... c'è una bella atmosfera, viva, mi piace vedere le generazioni che si alternano e si mescolano per strada in maniera così animata... mi sento serena, in pace, a mio agio, decisamente più duttile del Principe di Machiavelli, non so come riesco a cambiare pelle, umore così da un momento all'altro, da una città all'altra, da una regione all'altra, da uno stato all'altro... mi sento meglio che a casa mia... nessun problema mi passa per la testa, sono serena come se non avessi mai avuto un solo cruccio vitale durante tutta la mia esistenza... il mio cervello è vuoto, non penso a nulla... mi godo l'attimo... la sera film in piazza... cinema sotto le stelle... la nave dei folli va e io ci sono dentro, da sempre credo... è difficile scendere, forse non voglio... mi stupisco sempre di come riesca ad adattarmi a tutto, a qualsiasi nuovo posto, anche quelli che non mi piacciono, a come sia contenta con nulla, col solo "andare altrove"... sono più straniera e spaesata a casa mia che in nessun altro posto... seguono una cena tipica in un'osteria in centro con annesso di cameriere "piacione" che regala sguardi ammiccanti, amaro in un baretto "piccolo e poetico", segue mal di testa da alcool la mattina dopo e relax nei giardini Margherita al pomeriggio... segue doccia e preparazione valigia... segue accenno vago e implicito di tristezza da fine viaggio... si avvivina l'ora di tornare a casa, qualcosa mi si rompe sempre in petto quando penso al "ritorno"... ma sono felice perché stando fuori mi rendo conto che tutto è possibile, che so star bene e posso essere contenta... basta ritrovare questa sensazione e so dove sta, ovunque tranne che qui... quindi metto da parte tutti quegli sciocchi e inconcludenti progetti momentanei privi di forza concreta e mi dico che prima tutto finirà tanto prima potrò iniziare ad andare dove voglio e vivere come voglio... "se sono in grado di camminare da sola posso andare dove voglio..." 

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