martedì 22 giugno 2010

Un verso contro il conformismo...

Sono due "me", due "io": quella che vorrebbe essere come tutti gli altri, che vorrebbe adeguarsi, pur odiandolo, al precostituito, al conforme perchè sarebbe più facile, perché l'essere così diversa crea problematiche e Nodi Gordiani che altri non si devono neppure porre il dilemma di sciogliere o tagliare con la spada di Alessandro Magno; però voglio anche essere quella "così complicata" perché la pienezza e il frutto che gli spostamenti di rotta alla fine mi regalano sono ciò che meglio mi fa sentire, sono come le lucciole che si scorgono al buio in un infinito e vasto prato d'estate... tutto quello che devo cercare di fare è accettare la "mia" personale "diversità", che il mio verso forse sia ostico ai molti e che la strada che percorro possa essere a tratti desolata e con luci fioche...



Ahimè, Ahi vita!
Ahimè, ahi vita! domande come queste mi perseguono,
D'infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti,
Io che sempre rimprovero me stesso, (perchè più stolto
di me, chi di me più infedele?)
D'occhi che invano anelano la luce, scopi meschini, lotta
rinnovata ognora,
Degli infelici risultati di tutto, le sordide folle anfamanti
che in giro mi vedo,
Degli anni inutili e vacui degli altri, e io che m'intreccio
con gli altri,
La domanda, ahimè, che così triste mi persegue,-che v'è
di buono in tutto questo, o Vita ahimè?

RISPOSTA
Che tu sei qui -che esistono la vita e l'individuo,
Che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contri-
buirvi con un tuo verso.
Walt Whitman - da Foglie d'erba




Divergevano due strade in un bosco, e io…
Io presi la meno battuta,

E di qui tutta la differenza è venuta.  

                                                                           La strada non presa - Robert Frost

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