venerdì 23 aprile 2010

Astrazioni teatrali: la maschera dirige


http://www.bellininews.it/articoli/Madrid.htm
C'è un rumore esterno di sottofondo che mi distrae, che non mi permette di ascoltare la mia voce interiore... ascolto ma non mi sento... allora elimino il volume al di fuori, guardo le labbra di chi mi sta intorno muoversi e immagino che dicano quello che io voglio ascoltare e non quello che effettivamente stanno dicendo... sono delle marionette, degli attori che io dirigo sulla scena e di cui ho scritto il copione e la storia... questa è la mia storia e io dirigo... tu muoviti più a destra, tu mettici più sofferenza, tu invece sorridi di più, il tuo personaggio è il frivolo della situazione, non puoi avere un'espressione così seria... e tu sei lo scemo del villaggio, illuditi, sogna, ritorna bambino... tu sei un innamorato che ha perso l'amata, struggiti di pena per lei, il tuo cuore è lacerato, non incontrerai mai più nessun altra che ti guardi così perché nessun altra avrà mai più i suoi occhi... e tu!!Sistemati quel cappello e rassettati la cravatta, sei un piccolo borghese, devi avere un'aria ordinata, devi essere forma che trasudi una finta sostanza che non possiedi...e voi altri?? Perché mai avete dei costumi così sgargianti? Dove avete preso queste calzamaglie fosforescenti??? Siete solo la MASSA non dovete essere notate... dovete essere di passaggio, siete solo banali comparse, fugaci come un momento non colto e mai rimpianto... correte a cambiarvi, nero, voglio del nero per voi, anzi usate qualcosa di trasparente... siete la massa, ricordate voi fate solo scenografia, non dovete né parlare, né esprimere opinioni né tantomeno rivendicare diritti... cosa dici tu? Sei un attore e non un burattino? Come osi? Questo è il mio copione e avrai l'espressione che io ti dirò di avere, è scritto e solo io posso modificare tramite la mia pen ... puff... qualcuno alza il volume e le parole sfuggono al mio controllo... non sono più io a dirigere le fila del racconto... cambio strategia... spengo il volume dentro di me e non ascolto più quanto al di fuori di me, ritorno alla mia storia... uff... ho perso il filo... l'anarchia regna sulla scena, il piccolo borghese ha dismesso i suoi panni ed è ora un hippie libero dalle sue catene... l'innamorato ha fatto un incantesimo per riportare in vita la sua bella e si scambiano dolci baci all'ombra di una quercia, le comparse in girotondo si litigano il ruolo del protagonista, i loro abiti sono diversi l’uno dall'altro, ora hanno dei volti, una voce, una gestualità, sono individui... stop... fermi tutti questa è la mia storia io sono il registra e dovete muovervi come io dico altrimenti il messaggio che voglio comunicare sarà travisato... collaborate e la mia voce si muoverà tramite le vostre bocche... l'ordine si ripristina, ognuno prende il suo posto ed entra nel suo personaggio, si abbassano le luci, inizia la musica, si apre il sipario e che lo spettacolo abbia inizia... Ogni santo giorno è così, perdo il controllo e lo ripristino, lo riperdo e lo ripristino… La mia vita non è che un copione scritto da me, non decido io cosa dire e cosa no? Non sono io a creare i miei stati d'animo e le mie credenze, a muovere le mie azioni? Non sono forse la regista di me? Si lo sono, e posso trovarmi su palcoscenici su cui non mi sento a mio agio, indossare maschere che non mi si addicono, recitare in parti per cui non sono preparata... un giorno sono la comparsa, un giorno la massa trasparente, un giorno la studentessa modello, un giorno la fragile innamorata rifiutata, un giorno la baccante... un giorno uno strano personaggio che indossa più maschere allo stesso tempo e non trova collocazione in nessuna sceneggiatura e vagando da una storia all’altra ogni volta spera che sia quella giusta per poi rimettersi in cammino… altra maschera, altro teatro, altro copione, altro ruolo, altri costumi di scena… stesso attore…

2 commenti:

  1. sei veramente geniale ,un universo teso verso la bellezza del descrivere con semplicità il tuo essere !

    RispondiElimina