mercoledì 28 aprile 2010

Il troppo sentirsi

Qual è il vero problema? Il sentirsi in sé? Il sentirsi troppo? E la soluzione sarebbe il sentirsi poco? Forse non è il quanto ma il come? Bene, male, in modo amorevole, in modo nervoso? E qual è la differenza? Se mi sento troppo e bene porto a galla tutto quello che mi fa male e tanto; invece se mi sento poco e male non ci faccio caso perché ignoro le mie stanze oscure? E perché alcuni sentono più e più forte di altri? Il problema è come ci sentiamo allora... non cosa sentiamo... o meglio come lo elaboriamo... io ho sempre sentito a volumi da concerto, da cori da stadio, da urlatori arrabbiati... eppure ho avuto una buona dose di carezze pronte a placare quello che non mi piaceva sentire, il come mi sentivo... ma non basta, chissà perchè non basta mai... o non me lo faccio mai bastare... Ignorare l'opaco è meglio di rischiararlo? O sono due lati della stessa medaglia? Possono essere due modi di affrontare uno stesso problema? Alle volte mi piacerebbe essere incosciente di me e del circostante, cieca, sorda e muta... un po' come un testimone oculare omertoso... ma posso scegliere di non testimoniare me stessa? Posso negarmi, annichilirmi, annullarmi? No! Non solo non posso ma nemmeno lo voglio... Odio la mia filosofia dei contrari che mi spinge a me e mi respinge da me, mi amo e mi odio, mi accarezzo e mi rifiuto... Non sono nient'altro che una serie di puntini che uniti formano il mio carattere ricco di sfaccettature, la mia personalità divisa e contrastante, unica e frastagliata... rassomiglio sempre più ad un ossimoro e non so mai da quale lato della bilancia pendere... mi viene sempre in mente Orazio, in medias stat virtus, in medias res, la via di mezzo è lastricata d'oro... suona così bene... la via di mezzo è lastricata d'oro... quasi rimbomba, fa eco e si dirama sempre più in fondo, poi torna indietro e  si fa spazio in me... ma non è per me... non sarò mai equilibrata, sono sempre stata una da posizioni nette, mai centrali... o destra o sinistra, o su o giù, o tutto o niente, o la faccio per bene o non la faccio proprio...o prosa o poesia, o dramma o commedia... sono caotica, vulcanica, un pout purri di stati d'animo e sensazioni diverse... ma come tutte le persone incasinate e incasinanti ho dei punti fermi anche io altrimenti crollerei, mi sgretolerei in mille frammenti senza possibilità di ricompattarmi... e allora mi dico che questo mio modo di sentirmi è il mio boia e il mio salvatore... perché per il troppo sentire le stanze oscure, le paturnie, il dolore, il negativo c'è la controparte  del troppo sentire il positivo, l'entusiasmo, la magia, la poesia; salto in cielo e gioco a carte con Zeus, strimpello con Apollo e vado dal parrucchiere con Eva... il troppo è totale, non esclude nulla, ti atterrisce e ti salva e viceversa... e improvvisamente mi rilasso...

Immagine tratta da http://viacassetti14.blog.kataweb.it/files/2009/02/confusione.jpg

2 commenti:

  1. Molto meglio che essere zombi che simulano soltanto i sentimenti senza sentirli realmente...un'anestesia totale dello spirito...

    RispondiElimina
  2. non credo ci sia un vaccino.. ehehe... si meglio essere troppo vivi che troppo morti...

    RispondiElimina