Coffee and Cigarettes, foto di Valerie Os |
Stamattina mi sono alzata, ho fatto colazione come al solito, anzi meglio del solito per via la torta di fragole preparata ieri da mamma. Dopodiché mi è venuta voglia di bere una tisana (non sono una da Zen e Yoga), ho aspettato che l'acqua bollisse, ho preso una tazza e ho scartato il sacchetto che racchiudeva la bustina con l'infuso... Verso l'acqua nella tazza e vi immergo la bustina... ops! Mi accorgo che è si è rotta e mentre l'acqua si colora mille foglioline d'erba vi si disperdono... Ma arriva lui: Il COLINO! la magica invenzione per situazioni del genere! Prendo un bicchiere, vi posiziono su il magico strumento e colo la tisana. Ed è proprio mentre vedo l'acqua ripulirsi di tutto il contenuto della bustina rotta che inizio a pensare: ma perchè non esiste un colino emotivo? Perché non possiamo versare solo le esperienze "pulite" nella nostra tazza e lasciare che la retina trattenga a sè tutti questi pezzettini fastidiosi di erbette che si impigliano nella lingua se non scartati? Perché con le tisane si può attingere solo all'essenza dell'erba e al suo potere benefico rilasciato nell'acqua per poi buttare nella spazzatura quello che resta e invece nella vita no? Perché la mia mente deve conservare sia il ricordo positivo che quello negativo? E soprattutto perché quello negativo ha più potere di farmi sentire male costantemente e più a lungo di quanto quello positivo possa farmi star bene? Perché la memoria "buona" mi sfiora regalandomi sorrisi meravigliosi e riportandomi a quello stesso grado di felicità passata ma solo per istanti brevissimi e quasi impercettibili i quali svaniscono al minimo rumore, odore che mi ributta crudelmente nel presente? E perché la memoria "cattiva" si accomoda e ha l'ardire di subaffittare la mia mente, senza il mio consenso e a data da definire, rendendo instabile il mio umore, confusionarie le mi attività quotidiane, distorta la mia percezione della realtà e a chiazze quella del futuro, ricordandomi per giunta che la sua antagonista non doveva essere poi così buona dato che si è trasformata in memoria e non in continuazione del passato che sfocia nel futuro... nel leggere questo post so già cosa mi risponderebbe mio padre, sento la sua voce, l'intonaziona, il volume, tutto suonerebbe così :"Sei tu il tuo colino, il tuo cervello è in grado di controllare la tua memoria, tanto la buona quanto la cattiva..." Il controllo di me è qualcosa di molto complicato, lo ottengo solo quando non lo cerco, quando non lo penso, in caso contrario sono completamente succube della mia sfrenata irrazionalità... l'argomentazione che mi salva è un'altra, la filosofia in basa alla quale una cosa esiste in quanto esiste il suo contrario, non c'è luce senza buio e viceversa, non c'è gioia senza tristezza, non c'è bene senza male, non c'è viaggio senza sosta... i pensieri poi divagano dal perno iniziale e mi viene in mente "Viceversa" di Mario Benedetti, l'unica poesia che rispecchia come mi sentivo fino a qualche mese fa e per tutto l'anno passato, come ci si sente quando si è innamorati.... fottuti e radianti, chissà se più il primo o il secondo e viceversa... da domani basta tisane, solo caffè e sigarette, che vanno d'amore e d'accordo, basta contrasti e chiaroscuri...
Ti mancano solo le sigarette, poi invece del colino prendiamo la pagella per friggere.
RispondiEliminaVia la sigaretta direi... :)
RispondiEliminaQuando i brutti pensieri ti colpiscono la mente, rispondi con la torta di fragole!