giovedì 27 maggio 2010

L'appuntamento

Prima dell'alba di Richard Linklater
Domani avrei un appuntamento con un ragazzo, un primo appuntamento, dovrei essere contenta, emozionata, nervosa, dovrei pensare "che mi metto"? Dovrei trastullarmi con "jeans e maglietta molto semplice e casual" oppure "gonna, vestito, tacco o non tacco, ballerine o non ballerine?? Rossetto acceso o stile acqua e sapone? E di che parleremo? E se non avremo nulla da dirci?E se mi piace troppo e se non mi piace proprio?" Insomma le solite mille interminabili domande sulle "prime" volte che ci stuzzicano la fantasia... invece no! Sono ultra serena e per nulla nervosa... forse non dovrei andarci proprio, forse ci vado tanto per e non perché ho davvero curiosità di conoscerlo... uff!!In verità è stato un decrescendo, lo conosco, parliamo, dopo 10 minuti la conversazione continua ancora (positivo!!), escono fuori interessi in comune, musica, cinema... mi sento subito a mio agio, (strano per una timida come me però positivo!!) e, non so come, la conversazione prende la piega della fantasia... cominciamo a fantasticare, a scrivere storie, a scrivere a quattro mani un probabile primo appuntamento, è tutto molto strano ma piacevole... lui ha un sorriso carino ma occhi che trasmettono una certa dose di furbizia... non ci faccio caso più di tanto, "uff "mi dico "potrò anche sentirmi con qualcuno senza pensare che deve per forza diventare l'amore della mia vita no? Godermi l'attimo! Uscire dal mio circolo vizioso del dopo e del troppo pensare e del troppo sentire!" Mi ripeto "rilassati, fregatene, carpe diem" ... parliamo la sera per diversi giorni su Msn, lui studia nella mia città ma in questi giorni è a casa nel suo paese, programmiamo di vederci appena sarà di ritorno... immaginiamo una passeggiata sul ponte che alla sera ha delle luci soffuse che rendono l'atmosfera magica e affascinante, immaginiamo due bjorne e qualche fragola da accompagnamento (qualcuno avrà da ridire che le fragole vanno con lo champagne ma due studenti squattrinati è bene che si ri-inventino e poi è romantico seguire la spontaneità piuttosto che "istituzionalizzarsi"), immaginiamo di passeggiare fino all'alba per poi difenderci con una coperta dalla brezza mattutina, immaginiamo di nasconderci sotto di essa mentre le stelle e la luna danno il cambio al sole e in questo alternarsi della scenografia fantastichiamo di scrivere un racconto... magari la serata che stiamo vivendo... in questa cornice di parole immagino che sia un ragazzo romantico e forse potrebbe piacermi... ma come qualsiasi racconto quando arrivi all'ultima parola devi chiudere il libro e tornare alla realtà! I sorrisi e quel piccolo slancio di entusiasmo che avevo cominciato a provare pian piano scemano... nascono dubbi e vedo strani indizi... lo sguardo malizioso, il fatto che alle volte straparli e dica qualche bugia, il fatto che alle volte sparisca e sia un po' vago, che si contraddica, il fatto che non mi abbia ancora chiesto il numero... tante belle parole che non trovano riscontro nei fatti... c'è qualcosa che mi rende dubbiosa ma non so bene cosa, è una sensazione; l'istinto mi suggerisce indizi e pezzi che non riesco a mettere assieme... divento nervosa al contrario, ce l'ho col destino, con me, col caso, col perché sia così difficile trovare una presenza positiva, una persona per me... una persona positiva quanto te, più di te... quando mi sento così, delusa di non avere nemmeno una delusione, che non ci sia nulla da vivere, non riesco a non pensarti... ancora tu, sempre tu... "J vete!!" Domenica sono uscita con un paio di amiche, abbiamo bevuto, abbiamo fatto un po' di baldoria, mi sono divertita, sono tornata tardissimo e sono rimasta a dormire a casa di una di loro... ero tra la veglia e il sonno, ancora mezza brilla e incosciente... mi sei tornato in mente.. ho visto le mie braccia tendersi verso di per stringerti, per sentire l'emozione di quell'abbraccio così ricco, pieno... mi sono resa conto che non c'eri, ormai da tempo e che quasi certamente non ci sarai più, mai più... ho percepito l'impossibilità di averti come una violenza, come se qualcuno mi stesse dando degli schiaffi fortissimi e non avessi la forza di fermarlo e inerme continuavo a cercare di proteggermi senza riuscire a muovere un solo dito per difendermi, provavo provavo ma non riuscivo ad averla vinta... credevo non ti saresti più affacciato così prepotentemente nel mio presente, credevo averti relegato nel tuo tempo ormai scaduto... invece le mie mani ti cercano ancora, di meno ma con la stessa intensità di prima... sono attimi di violenza inaudita... nessuno di tutte le poche persone che ho incontrato in questi mesi si è rivelata come te, cioè che mi piacesse anche solo in piccolissima parte come mi piacevi tu... che sto dicendo, ero innamorata di te. Infatti sono tutti stati primi appuntamenti senza un seguito. Quanto più cerco di allontanarmi da te tanto più tutto a te mi avvicina... nessuno ha la tua gentilezza, la tua simpatia, quel tuo modo di fare così calmo... nessuno regge al confronto con te perché nessuno é te... e se faccio ancora confronti forse non dovrei uscire con nessuno... l'amore dovrebbe essere naturale e reale... con te era così, tutto è venuto da sé, leggero e spontaneo... mi trascinava e non potevo respingerlo... questa sorta di appuntamento è un tentativo, un passatempo, un palliativo... forse ci andrò, la vita deve andare avanti  e non voglio restare a casa a pensarti... la vita deve andare avanti e senza te... ma il mio cuore ancora dice no, la mia testa si...  "I know it's over, no more I cling"...


2 commenti:

  1. sei troppo romantica
    un poco di materialismo ti farebbe ..................................
    risorgere dalle ceneri
    infuocate dei tuoi pensieri

    RispondiElimina
  2. Amico del Bianconiglio11 giugno 2010 alle ore 20:14

    Proprio il tuo "troppo sentire" e il tuo romanticismo ti salveranno...

    RispondiElimina