martedì 11 maggio 2010

Que será será

Il pensatore di Rodin
Da quando scrivo questo blog mi tornano alla mente tanti piccoli episodi, sensazioni, attimi della mia infanzia che avevo rimosso, che non ricordavo nemmeno di aver vissuto. Mi tornano alla mente come un film non ancora montato, immagini sporadiche, disordinate che spesso a fatica riesco a mettere in ordine perchè è passato troppo tempo e non trovo la chiave di certi cassetti o il giusto pezzo per ricomporre il puzzle. Un paio di giorni fa io e mia madre siamo andate in paese, quello dove trascorrevo l'estate con mia nonna e mio fratello quando mamma lavorava, quello dove mi sbucciavo le ginocchia, non ci andavamo da un secolo forse.... mi è sembrato fosse passata una vita intera... che strano ci stavo 2 o 3 mesi all'anno in pianta fissa e poi finché nonna non tornava in città andavamo quasi tutti i fine settimana a trovarla. Quindi una strada che dovrei conoscere centimetro per centimetro quella che porta da qui a lì... e invece non mi ricordavo quasi nemmeno come ci si arrivasse, infatti ho sbagliato percorso e mamma si è anche incazzata perché abbiamo allungato e perso tempo. La strada che porta in paese è una statale o forse nemmeno, diciamo che è un pezzo di cemento in mezzo alla campagna verde, campi e campi di verde. Faceva caldo, era tarda mattinata quindi abbiamo abbassato i finestrini sperando in un po' di vento che rendesse più piacevole e meno afoso il tragitto... è stato in quel momento che mi è tornata a far visita tutta la mia infanzia.. abbassando i finestrini... l'odore del concime proveniente dai campi e il cicaleccio della primavera di campagna... mi sono ricordata, d'improvviso come se avessi preso la scossa, tutti capricci che facevo affinché mamma rialzasse i vetri perché non potevo sopportare quell'odore, l'odore della natura... e da lì una discarica di ricordi mi è piovuta addosso... più che un post potrei scrivere un romanzo tanti sono... poi stamattina per caso ho ascoltato Que serà serà di Doris Day e il gioco è fatto! Ultimamente mi sembra di vivere nel passato, non nel senso negativo del termine o forse si, però senza poter controllare la mia mente miliardi di ricordi mi assillano, il futuro e il presente mi sembrano in sciopero... strano per una che è stata una bambina petulante, con la voce squillante e che non stava mai ferma... una vera rompiscatole diciamoci la verità, molto vivace... ho sempre vissuto il presente senza rendermi conto che lo vivevo, agivo e basta senza pensarci troppo... quando mi metto a pensare mi blocco il più delle volte, soffro di panico da futuro perché, come tutti credo, vorrei che fosse pieno, o forse non c'è un giusto aggettivo, vorrei solo che fosse come vorrei,  innanzitutto più scorrevole. In ogni caso sono sempre stata una che guardava molto al passato (anche quello rimosso perché cercavo di capire e analizzare cosa non fosse andato o per ricordare le cose belle) e al futuro, sono una da grandi speranze "dickensiane", una che mentre ne fa una ne vorrebbe fare altre mille contemporaneamente. E come tutti quelli che stanno sulle Nuvole e passano la loro vita metà nella realtà e l'altra metà nel Pensatoio mi sono sempre fatta mille domande e da piccina chiedevo sempre a mamma se sarei stata bella, ricca, che lavoro avrei fatto, se avrei fatto il lavoro che volevo, se avrei viaggiato tanto, se sarei stata tanto amata, se sarei stata felice... i mille perché e per come dei bambini petulanti... anche di questo mi ero dimenticata e Doris Day ha riportato a galla domanda e risposta... que será será, whatever will be, will be, the future's not ours, to see...

2 commenti:

  1. Caro Bianconiglio, credo che occorra una certa "arte" per gustare pienamente il presente...e spesso è solo nel passato che molte cose acquistano valore...un valore aggiunto... come vino invecchiato... ma col tappo ben chiuso che gli anni hanno reso inamovibile! impossibile berlo! che spreco!!:)

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  2. ma se non lo bevi che senso avrà avuto che il tempo lo invecchiasse per renderlo speciale??

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